You know you can set fire to the capacity to say...
Ed è esattamente come fuoco intenso che brucia le parole
nell'istante stesso in cui si formano,
tracce di china, sulle pagine bianche della mente folle.
Vorresti afferarle tutte, salvarne almeno qualcuna dalle fiamme,
ma, mezze bruciacchiate, ora così imperfette e fragili,
riuscirebbero a descrivere la perfezione aggrovigliata alla vischiosa realtà del momento?
Fissi allora le punte delle dite sottili, annerite.
Affascinata dal nero che si sposa con il violaceo bagliore delle unghie,
guardi i contorni arsi di alcune delle parole che ti sono rimaste,
e i buchi che sembrano quasi distrattamente decorare le altre.
Li afferri con delicatezza
- stesso leggero tocco con cui raccoglievi le rosse memorie dell'autunno -
e sulla tela di nebbia che ha salutato il risveglio nella tua terra
cerchi di comporre un quadro bislacco,
sovrapponendo e incollando quei resti con fili di rugiada.
Pare quasi che assorbano le gocce stesse di umidità, nutrendosi,
diventando fiume di memoria che ti scorre sotto gli occhi.
Ed è così che ciò che la fiamma ha consumato, la nebbia riporta in vita.
E, mentre quella giornata ti scivola nuovamente dentro come liquido ambrato,
immagini quella mano, quei movimenti così sciolti a tracciare, che disegna per te
ciò che tu non sai dipingere... grazie inmate.
"Words mean whatever you want them to mean."
words: Lady Door & Neil Gaiman
images: Dave McKean & Lady Door
images: Dave McKean & Lady Door
9 Comments:
Il piu' grande rammarico di ogni scrittore: non riuscire a carpire completamente i propri pensieri con il solo umano linguaggio....ah d(D)io solo sa quante notti insonni solo per provarci...
Mmm... veramente non mi sento per nulla scrittrice e non esprime rammarico quello che ho scritto...^O^... per l'appunto, "words mean whatever you want them to mean".
Avrei potuto descrivere perfettamente - attimo dopo attimo, immagine dopo immagine - la bellezza della giornata che ha ispirato questo post, ma ho scelto di non farlo, volutamente. Questa volta ho dato alle fiamme io la capacità di dire per non uccidere l'emozione sovraccaricandola di parole... e sono stata a guardare il fuoco che magicamente si spegneva prima di carbonizzare tutto, ammaliata. Perchè alla fine dalla distruzione voluta per creare quel quadro bislacco emerge quello che volevo... quelle parole che sono come le nuove piume di una fenice che risorge.
ps: notti insonni per provare a scrivere ciò che non riuscivo a carpire con il linguaggio, mai... ma risvegli improvvisi in piena notte per scrivere parole venute da chissà dove, sì.
Risvegli improvvisi....mmhh interessante....i parti culturali notturni sono i più travaglaiti ma anche i più prolifici...Ma in questi imprivvisi risvegli scrivi poesie o semplicemente opinioni (se non "illuminazioni inaspettate")?
Mai opinioni, per lo più frasi scollegate da un qualunque senso apparente, in rarissimi casi poesie, molto più spesso parole ispirate da qualcuno che se le ritrova sull'occhiello di un libro che poi regalo...
oohh...hai mai letto un libro di Isabella Santacroce? A parte i suoi patetici lanci mediatici e il gusto del perverso lei scrive esattamente come dici tu....e visto che siamo in argomento,dai un occhiata alla poesia "UnNonMeglioSpecificatoTitolo" nella prima pagina del mio piccolo blog e dimmi che ne pensi....(sono benaccetta tutte le critiche!)
Da quando si inizia una frase con "Oohh..."?
Puoi usare Lady Door o Door ;-P
Non ho mai letto nessun libro della Santacroce perciò non capisco... dove e quando avrei descritto il suo modo di scrivere? Il suo stile (ho letto solo alcune pagine di sfuggita) e le storie che racconta non hanno mai stimolato il mio interesse. La trovo una scrittrice molto caricatura di se stessa, sovraesposta e questo me la rende indifferente.
Poi chissà-un giorno-forse ci sarà posto anche per i suoi libri.
Quanto alla poesia la leggerò e poi ti farò sapere... ma non credo tu abbia fatto un grande affare a chiedere a me (già sono per natura ipercritica verso quello che faccio io...) perciò ti consiglio di prendere i miei eventuali commenti per quello che sono: l'espressione del tutto relativa di un gusto personale.
Beh (...e da quando si inizia la frase con beh, a meno che non si sia pecore?! accidenti che sto combinando...!!) il mio "Oohh" era del tipo "Oohh, tutto cio mi incuriosisce e affascina" e non del tipo "AAohh" come uno scaricatore di porto...in ogni caso trovo sempre banale rifarsi alle onomatopee classiche ;-P o :-) e via discorrendo.....
Comunque, passiamo oltre..."Mai opinioni, per lo più frasi scollegate da un qualunque senso apparente" questa tua frase mi ha ricordato lo stile di Isabella Santacroce...ora dato che lo stumento di comunicazione offerto dal tuo seppur ottimo blog e' risulta alquanto scomodo, hai per caso in indirizzo email?? Dovrebbe essere una cosa con la @ in mezzo....guarda se te ne avanza uno in tasca da fornirmi...
Il "Beh" - anche se non sarebbe corretto -, lo uso anch'io perchè mi piace. E' proprio l' "Oohh...." come "richiamo da scaricatore di porto" che non sopporto, perciò... no problem. Le faccine invece sono belle perchè visualizzano il tono della voce che pronuncerebbe quelle parole e che le parole scritte, da sole, non riescono a comunicare con la stessa immediatezza.
Oddiiiiiioooo... noooooooooo!!!
C'è della Santacroce in me!!!
Peggio... nelle mie parole -___-*
Che tristizia infinita... me miiiiisera!
Quella cosa con la @ in mezzo esiste, ma è preziosa
e non è volutamente presente sul blog, così come non è intenzionalmente accessibile il mio profilo (che per altro dice assai poco). Trovo lo spazio del blog molto comodo e tranquillo, è come stare in una stanza accogliente dove c'è un camino acceso e tante belle vecchie poltrone su cui rincantucciarsi e starsene a chiacchierare liberamente.
Wow ^_^ che fortuna che hai avuto!
La tua emozione la capisco e come, immagino mi sarei sentita anche io come te ^_^
Baci e abbracci
Mab
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