Neverwhere

June 15, 2007

Milano, 31 Maggio 2007


Arrivo a Milano alle settte passate, dopo un pomeriggio full. Unghie laccate di verde smeraldo - un po' ispirata dalla location, un po' come talismano affinchè il concerto sia indimenticanbile - e t-shirt "I love playing". Mi dirigo al teatro a piedi, dalla stazione sono cinque minuti scarsi. Arrivo che già c'è gente che aspetta e dopo qualche istante si aprono le porte. Entriamo tutti, fuori pioviggina e scrivo a Mari che la aspetterò direttamente in balconata appena apriranno l'accesso. Mi piacciono le hall dei vecchi teatri, ci sono sempre quei velluti caldi e avvolgenti che ti fanno sentire coccolata. Mentre aspetto, riesco persino a sentire il soundcheck del supporter, Seth Lakeman, e mi innamoro della sua voce all'istante. Non c'è paragone con le tracce registrate in studio che avevo avuto modo di ascoltare, non gli rendono assolutamente giustizia. Tempo di bermi un caffè e alle 20:00 iniziano a far entrare le persone sia in platea che in balconata. Salgo le soffici scale rosse e riemergo su quella terrazza che non riuscivo proprio ad immaginare. Praticamente siamo pochissimi ad essere lì così presto e mi dirigo tutta felice ed entusiasta al mio posto. Resto letteralmente impressionata da quanto si veda bene il palco, sembra proprio di essere ad un passo dal pianoforte a coda che luccica sotto i riflettori accesi. Nella mia mente ringrazio col cuore la signora della biglietteria che tanto gentilmente mi consigliò quali posti prendere tra quelli disponibili. Mi sembra tutto così perfetto che non resisto e chiamo la Mari che è in strada verso il teatro per dirle quanto siano eccezionali i nostri posti. Dopo due minuti esatti la vedo comparire all'ingresso della balconata e le vado incontro per abbracciarla... anche lei non riesce a capacitarsi della visuale che si ha da lì.... che bellezza. Faccio la rigorosa tappa bagno e schizzo fuori dal bughiggiatolo giusto intempo per vedere l'inizio della performance di Seth... corro ballonzolando felice al mio posto e io e la Mari siamo già catturate dalla musica coinvolgentissima di questo artista inglese. Voce profonda e potente, timbro caldo, energia alle stelle... sembra un vero e proprio cantastorie, quelli che vengono dritti dritti dalle fiere di paesi che paiono essere uscite da un libro di storie fantastiche... sono davvero ammaliata. Chiude la sua esibizione in crescendo con "Kitty Jay" http://www.youtube.com/watch?v=Q-BgZcNHJqo dopo tre quarti d'ora intensi che me lo fanno consigliare vivamente a tutti. Seth esce di scena, le luci si accendono di nuovo e inizia l'attesa per l'arrivo on stage di Tori scandido da diverse incitazioni ad apparire quanto prima e da una serie di battimani ritmicamente cadenzati più di una volta fatti partire in balconata da me e dalla Mari.
Dopo circa venti minuti le luci iniziano ad abbassarsi, tutto si fa buio carico di anticipazione e all'improvviso si leva un boato... Tori sta salendo sul palco!!! Mi salta il cuore in gola per l'emozione. Sono al concerto di Tori Amos!!!... E' una persona che esiste veramente!!!...Sono allo Smeraldo a vedere e ascoltare Tori Amos... Intravedo un vestito rosso e dei leggins di lattice/pelle neri... mi giro verso la Mari e faccio in tempo solo a dirle "E' Pip!" che Tori è già davanti al pianoforte, in piedi, e iniziano a risuonare le note del primo pezzo e la sua voce attacca "Teenage Hustling"...
http://www.youtube.com/watch?v=G8-HqvmQ-Q4... semplicemente una vera esplosione di energia, mille volte più bella che su cd, una song fatta per la dimensiona live, e per gridare quel "you better know you better know you better know, I'm at your door, I'm at your door, I'm at your door..." insieme a lei. Cadono le luci sull'ultima nota e ancora sull'onda del primo pezzo penso a quello che dovrebbe eseguire ora la doll Pip... "Fat slut", sì, se non ricordo male... ma resto letteralmente senza fiato quando risuona l'intro... perchè lo conosco quell'intro dei live e non è "Fat Slut" quella che sta iniziando... no, non è quella... mi si riempiono gli occhi di lacrime perchè il teatro si sta riempiendo della musica di un pezzo di "To Venus and Back"... ed è "Bliss", beatitudine...una delle sue canzoni che più amo... "Father I kill my monkey... see if I'm still free from you... so maybe we're a bliss of another kind... made of you but not enough for you... you know is true, I'm part of you.... we're a bliss of another kind"... sono talmente presa dalla canzone che dimentico di chiamare al telefono la persona a cui volevo farla ascoltare... questo è l'effetto che mi fa la musica di Tori... sono completamente rapita dalla voce-piano di quella donna. Questo inzio così carico ed emotivamente denso resta sospeso sulla successiva "Fat Slut"... tutto si fa nuovamente buio, c'è solo un cono di luce bianca che illumina una Tori in ginocchio...l'effetto d'insieme di soli tre colori, bianco-rosso-nero, è di un'intensità impressionante... e lei, rivolta verso il pubblico tra pianoforte e tastiere, prende l'asta del microfono e rannicchiandosi sempre più canta con voce roca queste parole... " 'Fat Slut' you said, What luck I said, to be stuck in your happy family, don't you dare I said, judge me, You go and Stick it in somewhere, I'm sick a hearin' it, Go stick it in somewhere, I'm sick a hearin' it..."... nessuno pensava che questa canzone di neppure un minuto, questo interludio che ascoltato su cd diceva poco e nulla, potesse catturare così nella dimensione live... e gli applausi scrosciano di nuovo, anche perchè quelli più esperti sanno cosa probabilmente suonerà e aspettano quello che è forse uno dei pezzi più riusciti di ADP... Tori lentamente si rialzae sempre in ginocchio sfiorando il pianoforte, in modo che posso solo dire ispirato, inizia a suonare le note lenti ed ipnotiche di "Smokey Joe"... http://www.youtube.com/watch?v=vjmhCzW9Wv8 ... ed è divina... semplicemente immensa... anche senza i controcanti della studio-version. Sta per finire la prima sezione del concerto, manca una canzone per arrivare alla conclusione dell'esibizione di questa Pip che sembra aver riportato a galla una Tori strepitosa... tutti, me compresa, pensano alla prossima "Velvet Revolution", ma è invece con la splendida "Body & Soul" che Pip ha deciso di salutare... "Come and kneel with me, body and soul..."... http://www.youtube.com/watch?v=eBvkFpWYAvY (qui ripresa dall'inizio, ma soloper due minuti) + http://www.youtube.com/watch?v=-0CUiRAGTis (già iniziata, ma fino alla fine)... e non sono la sola che travolta da questo inizio concerto così 'rock' avrebbe voluto non essere su una poltroncina di un teatro ad ascoltare... Specie perchè poi Tori corre via per cambiarsi e, su una base vocale pre-registrata, la band inizia a suonare "Professional Widow" in un tripudio di luci... e chi tra voi ha bazzicato le discoteche in gioventù (e tutti voi l'avete fatto certamente più di me) ha di sicuro ballato scatenandosi su questo pezzo remixato .
Rientra la nostra rossa. Questa volta nei panni di Tori, la quinta doll che dovrebbe essere lei stessa e che ci farà compagnia per il resto del concerto. Cofana arancione-rossiccia in testa, tuttina nera sbrillucicante e più o meno aderente che lascia scoperta una spalla, si avvicina al pianoforte, di schiena al pubblico abbozza qualche mossetta sulle ultime note del remix e mentre la band suona l'attacco di "Big Wheel" ci invita, battendo le mani, a seguire il ritmo di questo pezzo easy e un po' country... e starsene fermi è davvero difficile... la tizia da parte a me sbuffa e pare annoiata... me ne frego altamente e mi unisco alla Mari che già è stata travolta dall'onda ritmica... http://www.youtube.com/watch?v=XCHm3qAqe04 . Avendo iniziato questa parte del concerto con BigWheel, nella mia mente scatta già la lucina che mi avvisa che chiuderà con Code Red come a Roma e Firenze prima di iniziare gli encore. Penso tutto nello spazio di un istante perchè sta iniziando un'altra song che adoro... e perdo proprio la cognizione di dove sono quando sento quel pianoforte suonato così. Scritta per la colonna sonora di Great Expectations (Paradiso Perduto) mi lascio completamente catturare e mi immergo in "Siren"... http://www.youtube.com/watch?v=EleARrg0uaU... "you don't need the light on to guide you to her..."... alla fine c'è spazio solo per applaudire e per dire quel grazie che non può essere comunicato a parole. Non faccio in tempo a riprendermi da questa Siren inaspettata che Tori inizia una delle canzoni di "From the choirgirl hotel" che mi porto nel cuore... struggente, sensuale, eclettica..."Liquid Diamonds"... "... credo di essere una creatura subacquea e quindi credo di non poterla prendere personalmente, credo di essere una creatura subacquea, sono un fluido che scorre, c'è un mare segreto in me, si vede chiaramente che si sta alzando, ma di certo sto facendo scorrere diamanti liquidi..."... tutti un po' tremano su quel "liquid.... diamonds" finale sospirato... un sussurro che bacia dolce le ultime note. Tori è di nuovo in piedi... la batteria parte con il suo tema, mentre Tori scambia sguardi di intesa con i suoi musicisti e dopo qualche istante risuona nell'aria l'attacco di uno dei suoi cavalli di battaglia, il più conosciuto anche dal pubblico non avvezzo alla sua musica... è il momento di "Cornflake Girl"... http://video.google.it/videoplay?docid=-5481110173703467888.
Ci sono canzoni di Tori che posseggo solo per vie traverse, essendo b-sides che mi mancano perchè non ho tutto quello che ha fatto uscire e la canzone che segue CG è proprio una di queste... una dolcissima "Honey" (appunto b-side di "Under the Pink") e luci calde su Tori e Bo... http://www.youtube.com/watch?v=RpgWyibKpLI . La calma di questo pezzo viene subito bilanciata dall'armonico susseguirsi di un'altra song sempre da "Under the Pink"... una di quelle che punzecchiano certi ascoltatori... "God sometimes you just don't come through, God sometimes you just don't come through, Do you need a woman to look after you, God sometimes you just don't come through..."... è "God" a concludere questa prima parte con la band... prima che inizi l'angolo intimo, raccolto e che tutti aspettano del "T & Bo". Ed anche in questo frangente Tori e il suo piano ci regalano delle perle... un'ispirata e intensa improvvisazione sui "Dark Times" - un carrilon che suona solo per noi, perchè siamo al buio, ma lei ci vede...perchè lei è nella luce ora, ma i momenti bui ci sono sempre... -, una "China" commossa, in cui più di una volta la voce le si spezza, e che mi commuove di nuovo fino alle lacrime perchè adoro profondamente tutto "Little Earthquakes"... "Sometimes I think you want me touch you, how can I when you build the great wall around you? In your eyes I saw a future together, you just look away in the distance..."... e per finire uno Scarlet's HiddenTreasure... "Seaside"... http://www.youtube.com/watch?v=1-7792QrORc. Dopo questo momento fuori dal tempo, noi e lei soli, rientra la band... ed è da "Boys for Pele" questa volta che ci regala "Putting the damage on"... e come in molte altre sue song è impossibile non immedesimarsi mentre canta di emozioni che tutti una volta o l'altra hanno provato..."... now I've got to worry cause boy you still look so pretty when you're putting the damage on..."... e riesce a farmela amare più di quanto già non mi avesse coinvolta in anni di ascolto. E' poi la volta di un altro pezzo di "To Venus andback"... "Spring Haze" che mi godo un po' disturbata perchè la tizia da parte a me si agita... non capisco perchè sia venuta ad un concerto di Tori se sembra una bestia in trappola... dico io... ma la vedi quella donna che sta suonando quel pianoforte in modo sublime???... Io sì!... E quasi non c'è neppure il tempo di rendersi conto del punto a cui siamo che partono le note della successiva "Code Red" da ADP. I fan più appassionati in platea, quelli che sanno che ad ogni concerto di Tori si fa così, si fiondano sotto il palco per assistere a questo pezzo e ai successivi encore... la platea è tutta in piedi e lei canta... "... I'll do this last and I'll grow me some wine, Leave them troubled boys all behind, what you stole, I would have given freely, Code Red you're staring, Code Red staring at at me..."... http://www.youtube.com/watch?v=4-sbkNzGkMY (non è ripresa dal'inizio). Vorrei alzarmi anch'io, ma sta balconata sembra marmo scolpito, santa madoninna... la canzone termina, Tori saluta, abbracciata ai suoi musicisti ed esce di scena... Noooooooooooooooooo!!!!.... Urlo mentalemnte... Mi assale la consapevolezza che ora ci saranno solo gli encore... ci saranno SOLO altri quattro pezzi... solo quattro, quando la dimensione giusta della sua musica è l'infinito... Mi volto verso la Mari che è senza parole, come me, come tutti del resto... e la faccio partecipe di questa cosa... "ancora quattro canzoni" le dico... mentre il teatro risuona del boato che richiama Tori sul palco. Saluta il pubblico e nel momento in cui sento l'intro mi si ferma il cuore... non pensavo che la rifacesse anche qui, non me l'aspettavo, non dopo che l'aveva fatta sia a Roma che a Firenze... è un regalo che mi spiazza... sono letteralmente inebetita da quelle note, da quel preludio così lungo e solo quando realizzo che non sto sognando, che è proprio la mia "Precious Things" che sta suonando, prendo il telefono e faccio il numero dell'unica persona a cui ho pensato quando la passione di quel pianoforte ha saturato l'aria... perchè quando penso ad un piano è la sua stanza che mi viene in mente, noi due quindicenni e canzoni che le chiedevo di suonare e che lei puntualmente troncava quando non le conosceva abbastanza da suonarle fino alla fine... l'intensa emozione di questa canzone è qualcosa che va condivisa con lei, è così semplice... è un gesto istintivo fare quel numero... e così siamo insieme, anche in questo momento, ad ascoltare questa canzone che trabocca di emozione eterna... ed è pura bellezza e condivisione.... http://www.youtube.com/watch?v=6WglEgB81sM (purtroppo è troncato sia l'inizio che la fine, ma spero vi dia comunque l'idea di quanto è stata favolosa e dannatamente sentita questa song...). Questo è uno dei momenti più alti di tutto il concerto, per la bravura strabiliante di Tori, per il suo donarsi così al pubblico, per come ho vissuto il pezzo... sono ancora lì che guardo il palco e lei, con gli occhi lucidi e incapace di fare quegli urli spontanei che ci ha strappato per tutta la serata, quando ecco che entriamo nell'onda del secondo pezzo di questo primo encore ed è da "The Beekeeper"... "General Joy"... forse non ce l'avrei messa negli encore, o forse ne avrei scelta un'altra da quell'album, ma riesce comunque a stemperare le sensazioni dense di emotività della "Precious Things" adorata... e che ancora mi risuona nel sangue. Tori ci lascia di nuovo... ma la gran parte di noi sa perfettamente che gli encore sono due e che basterà chiamarla perchè lei ci doni gli ultrimi due pezzi che ci faranno sognare. E infatti è sulle note - che io trovo in alcune parti cupe e insinuanti e in altre di una bellezza fanciullesca - di "Space Dog" che la sua voce inizia ad incalzare... "Way to go, Mr. Microphone, Show us all what you don't know, Centuries, secret societies, He's our commander still... Space Dog"...finisce troppo presto, non di per sè perchè la adori, ma perchè non sono pronta a lasciare il teatro... vorrei che suonasse mille altre canzoni, come tutte le cose belle vorrei che queste ore non avessero alcuna fine. Ma ecco che di nuovo le luci si fanno notte trapuntata di stelle...Tori è voltata verso la metà destra del teatro questa volta e suona iniseme tastiera e organo... quello strumento che conferisce alle sue canzoni quel sapore antico e sacrale che porta la sua musica in una dimensione che è terreno di quei soli artisti a cui la Musa sceglie di rivelarsi. Inizia così quella canzone d'amore e di perdita che è "Hey Jupiter"... il "no one'spicking up the phone..." scandisce la telefonata che non riesco a far partire... tutto il teatro ascolta in assoluto silenzio quella donna - la sua voce, le sue mani...- che dopo più di due ore sta ancora dando il meglio di sè... Si fa sussurro e poi caldo abbraccio e poi ancora tocca le vette dell'anima e penso che, sì, le parole che Tori sta cantando sono perfette per questo preciso istante perchè... lo sapevo, ma te lo dico lo stesso..."Guess... I thought I could never feel the things I feel..."... ma le sento, ed e solo grazie a lei che queste ore hanno ed avranno il sapore del "per sempre"... Hey, Tori... grazie... http://video.google.it/videoplay?docid=6662479791029900749&hl=it




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Music&Lyrics: Tori Amos
Images&Words: Lady Door