Neverwhere

June 19, 2008


Dipingo scene inesistenti
su ragnatele di tele ingiallite dal cieco tempo.
Non mi limito a tracciarne i contorni.
Sfumo gli acquerelli
come se i colori sgorgassero dalle mie stesse dita,
immerse nell'acqua della mia anima
dove immobili galleggiano frutti scuri.
Suonava la canzone della carne
e hai sussurrato alla mia mente:
"Uccidile. Uccidile tutte, Delizia."
Pensavo mi spingessi alla misericordia,
ma svendevo inconsapevole la mia grazia.
Il primo tratto a carboncino
dell'unico frammento di razionalità rimasta
riconosce le piccole gocce di oscurità
che danzano sulla marea che tace.
Perle nere di lacrime antiche, abbandonate.
Cristalli insolubili di senno perduto.
Intingo le dita-pennello nell'anima liquida
mentre l'ombra di velluto mi osserva, viva.
E accade solo lì, nella serena follia dei colori,
nell'istante che si ferma e dilata.
Delirio ricorda di essere stata un tempo Delizia.




June 09, 2008

Knot...



"Aveva la sensazione di tracimare,
di produrre e accumulare sempre più amore dentro di sè.
Ma senza mai scioglimento."

E quei frammenti di sogni taglienti lei li guardava.
Calma. Nella distanza. Concentrando ogni respiro.
Non li voleva indagare nè voleva avere risposte.
Imprigionava in scatole di latta tutti i punti interrogativi
che cadevano come gocce di nera melassa dal soffitto di lillà.
Lo sapeva che nessuno li avrebbe rimossi.
Lo sapeva che sarebbero restati là a fissarla.
Avanzava da esperta funambola sul tenue filo della paura.
Una paura che controllava quando si assopiva.

Paura di scoprire che quello che ricordava
non era sogno, ma figlio del reale.

Che il nodo che sentiva al centro del petto da sempre si era formato allora.
La conferma che lei aveva vissuto tutti quegli anni
cercando
solo di proteggere dagli oscuri ricordi
quella bimba dai riccioli d'oro.


Quote: Jonathan Safran Foer
Image: Lady Door